Dopo alcuni mesi di silenzio, il dottor Nunzio Ragno presidente dell’ “Associazione Nazionale Tutela i Compro Oro”, ha annunciato che il governo ha ripreso l’iter parlamentare che porterà alla definizione della nuova legge sull’attività dei Compro Oro.
Infatti, proprio in questi giorni la normativa è in discussione presso la X° Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato per prendere in esame alcune modifiche migliorative rispetto alle proposte di legge n° 237 dell’ On. Mattesini del 12/04/2011 e n°327 del Sen. D’Ambrosio Lettieri.
Come confermato da Giuseppe Aquilino, Presidente Confcommercio Federpreziosi, sembra che il governo sia veramente intenzionato ad approvare la legge in tempi brevi, tanto che a questo scopo, dal 30 gennaio scorso, la Federpreziosi e la Consulta Nazionale Produttori Orafi stanno coordinando i lavori parlamentari.
La precedente legge n° 7 del 17/01/2000, ancora oggi in vigore, attraverso l’UIC, Ufficio Italiano Cambi (oggi sostituito dalla Banca d’Italia), stabiliva che il commercio dei metalli preziosi è legittimamente consentito ai soggetti aventi requisiti di onorabilità i quali dovevano solo limitarsi alla compravendita di oro lavorato da rivendere al pubblico, alle fonderie o ai professionisti del settore.
In questo modo si sanciva che i compro oro non erano abilitati all’estrazione di oro puro dai metalli preziosi (compito che spetta alla fonderia) né a rivendere oro riciclato come “oro da investimento” (compito che spetta solo ai banco metalli autorizzati).
Per quanto riguarda gli adempimenti, la legge dichiarava che i compro oro non erano tenuti a fare nessuna dichiarazione di inizio attività alla Banca centrale (bastava solo una licenza rilasciata dalla Questura del posto) perché la Banca d’Italia, di fatto, non esercitava nessuna funzione di controllo nei confronti degli oro point, eccezion fatta per l’ UIF, (Ufficio Informazioni Finanziarie), in merito alla normativa sull’antiriciclaggio.
Nonostante la bontà di alcuni contenuti, essendo trascorsi molti anni, questa legge necessitava di un ammodernamento e di un cambiamento profondo.
Per questo motivo le maggiori associazioni di riferimento come l’ACOI e l’Associazione Tutela Compro Oro, ad unisono, hanno invocato un aggiornamento della vecchia normativa, per fare chiarezza su alcuni punti e per offrire soluzioni innovative, utili a rilanciare l’attività.
Infatti la nuova proposta di legge contiene alcuni provvedimenti molto importanti che, in caso di approvazione, cambieranno per sempre l’operatività di tutti i professionisti del settore orafo.
Secondo quanto stabilito dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero degli Interni, i Compro Oro dovranno iscriversi ad una sorta di elenco telematico detto “Registro delle Attività di compravendita di Oro” per una maggiore tracciabilità delle operazioni, in modo da facilitare i controlli delle Autorità competenti.
Un’altra iniziativa importante è il “borsino dell’oro”, disponibile presso la Camera di Commercio: si tratta di un sito, da aggiornare quotidianamente, dove verrà fissata una “quotazione minima” dei metalli preziosi (alla quale tutti i compro oro dovranno attenersi), in modo che il venditore non corra il rischio di essere truffato.
Ma una delle proposte più interessanti è senz’altro quella di creare una piattaforma digitale, grazie ad un’azione congiunta della Camera di Commercio con le Associazioni di riferimento.
Questo nuovo “sito internet” dovrebbe essere una sorta di banca dati virtuale degli oggetti negoziati, creato per una duplice finalità: da un lato, per fornire informazioni utili alle Forze dell’ordine e dall’altro, per diventare un punto di riferimento per le aziende produttrici di metalli preziosi che possono, così, procurarsi oro “a buon mercato”.
Intanto in questo ultimo periodo si sono verificati bliz a tappeto nei negozi compro oro da parte della Guardia di finanza e dei Carabinieri ma, come sottolineato da Steven Tranquilli direttore della Federpreziosi, le Forze dell’Ordine non hanno riscontrato irregolarità presso le imprese oneste legate ai grandi gruppi, perché, essendo operatori seri che gestiscono l’attività da tanti anni nel rispetto della legge, non avevano nulla da temere.
Ed è proprio grazie all’integrità e alla professionalità che le grandi società si sono sempre distinte nel settore, tanto da conquistare e conservare la fiducia di milioni di clienti.
Per questo motivo si consiglia di rivolgersi sempre ad un compro oro specializzato, che fa parte di un brand conosciuto, capace di offrire un elevato standard di qualità in totale sicurezza.
Nessun dubbio, quindi: se per qualsiasi motivo è necessario vendere i propri oggetti preziosi o acquistare oro usato, l’unico modo per farlo, è presso un compro oro conosciuto, affidabile e competitivo.